La sagoma leggera e modulata, l’originalità della linea e il disegno geometrico evidenziano il talento della manifattura piemontese della prima metà del secolo. Nel Settecento cresce l’esigenza di un arredo comodo e accogliente, così ogni elemento d’arredo trova nella stanza la sua perfetta collocazione a seconda delle dimensioni, del decoro e della forma. Il cantonale a due corpi, dai caldi profili lumeggiati in oro, presenta l’alzata bombata caratterizzata da un’anta centrale a fondo laccato avorio; due ripiani separati compongono la cimasa sagomata. Il corpo inferiore è costituito da una console triangolare con scaffalatura aperta, sostenuta da tre gambe arcuate ed esili, terminanti a zoccolo.
La decorazione a cineserie realizzata in arte povera esprime un’originalità e un’audacia esemplari, annoverando svariate figurine, arbusti, imbarcazioni, piccoli villaggi, vasi, insetti e uccelli esotici. Un folcloristico costume da dragone viene acclamato e accolto da alcuni personaggi con lanterne e strumenti musicali.
L’arredo documenta la dedizione e l’estro dell’artigianato piemontese, che realizzò esemplari di un costante, alto livello qualitativo per la varietà degli ornati e la maestria nell’impiego della lacca povera, che anche in Piemonte, e non solo in Veneto, conobbe grande fortuna.

Piemonte, Luigi XV (prima metà del XVIII secolo)
cm 46 x 206h

Bibliografia di riferimento:
R. Antonetto, Minusieri e ebanisti, storia e immagini del mobile piemontese, Daniela Piazza Editore, Torino, 1985, p. 150, fig. 201.