La carità romana
L’opera giovanile di Antonio Pellegrini raffigura un episodio tratto dai Fatti e detti memorabili dello storico romano Valerio Massimo (I secolo dopo Cristo). La vicenda si svolge a Roma, durante il periodo Repubblicano: il vecchio Cimone, incarcerato e ridotto in fin di vita dalla fame veniva visitato dalla figlia Pero che, avendo partorito da poco, lo nutriva segretamente con il latte del seno.
L’opera riporta un esempio emblematico di pietas filiale: il nobile ed onorevole atto d’amore e di carità divenne un tema diffuso tra gli artisti barocchi italiani e fiamminghi, rientrando tra i soggetti preferiti per i dipinti da collezione.
Il taglio compositivo rinserra i protagonisti in primo piano proiettandoli in avanti sotto un fascio di luce, mentre la levità dello sfumato, specie nel busto nudo di Cimone, indagato nella sua potente fisicità che contrasta con la sua reale condizione di miseria, attenua il rigore dei contorni.
Il dipinto è databile verso la metà del primo decennio del Settecento, quando il Pellegrini si stava emancipando dagli insegnamenti di Paolo Pagani, orientandosi verso un alleggerimento dei contrasti chiaroscurali e una propensione verso forme più aperte, immerse in atmosfere luminose.

olio su tela,
cm 98 x 122h

Expertise: prof. Ugo Ruggeri;
Expertise: prof. Egidio Martini;
Expertise: prof. Dario Succi

Pubblicato in:
D. Succi, Il fiore di Venezia, dipinti dal Seicento all’Ottocento in collezioni private, GFP, Pordenone, 2014, pag. 78