Paesaggio con viandanti e animali
Paesaggio con animali e viandanti

Johann Melchior Roos

(Francoforte, 1659 – Braunschweig, 1731)

Paesaggio con animali, viandanti e rovine
L’opera rivela un’interpretazione del paesaggio di gusto italianizzante, in voga tra gli artisti nordici d’età barocca, accostandosi allo stile e alle ampie visioni paesistiche del pittore Johann Melchior Roos: pascoli popolati da pecore e buoi realizzati con particolare talento assegnati a reconditi paesi arroccati.
Johann Melchior Ross nacque in una famiglia di noti incisori ed artisti; dal 1682 al 1685 studiò all’Accademia di disegno delle Confrerie Pictura dell’Aia, una corporazione accademica di pittori, ma scovò i veri segreti del mestiere da suo padre Johann Henrich Roos, il più importante ritrattista di animali tedesco del XVII secolo.
Nel 1686 Johann si trasferì a Roma, la patria dell’arte per eccellenza e, affascinato dagli splendidi panorami e dalla ricchezza artistica, permise al suo pennello di rincorrere e riprodurre gli scorci suggestivi della campagna laziale. Durante il soggiorno romano, concluso nel 1706, visse e collaborò con il fratello Philipp Peter Roos, detto Rosa da Tivoli, il famoso illustratore di umanissimi animali.
La scena bucolica, immersa in uno spazio di ampio respiro e confinata in una cornice silenziosa, è una rappresentazione diretta della natura dipinta da un osservatore attento, solitario testimone dello svolgersi della vita quotidiana agreste. In questo pittoresco disordine, gli animali protagonisti indiscussi del primo piano, oziano genuinamente noncuranti, scrutando la pacatezza del ruscello dolce e placido che scorre tra il terreno roccioso ed irregolare, immersi nel loro quieto abitare il mondo degli uomini.
Sul fondo le montagne azzurre proteggono il paesaggio e si stagliano sul cielo, solcato da nuvole morbide e illuminate da una luce timida fruttata dal sole del tramonto o dell’alba.
La pennellata intensa di Johann, ampia, grassa e cremosa delinea con rapidi ma precisi tocchi le forme; la pittura ad impasto molto materico plasma le pellicce degli animali, curva la schiena dei contadini stanchi, realizza le pecore floride di morbida lana e la folta vegetazione che pian piano divora le rovine di edifici antichi, abbandonati alla calma arcadica della tela. La vena bucolica è supportata da una gamma cromatica dalle tonalità fredde, ma anche da grandi contrasti di luce e ombra, che conferiscono al paesaggio un tono malinconico e taciturno.

Olio su tela,
cm 130 x 94,5h

  • Lun - Ven: 9:00 - 13:00 | 15:00 - 19:00
  • Sab e Dom: escusivamente previo appuntamento

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