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Paravento Giappone
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Coppia di panche in legno dipinto

Le scenografiche panche da parata, dipinte fastosamente in policromia con prevalenza delle tonalità terrose e naturali del verde e del marrone, si distinguono per un’architettura di volute e una grande valva di conchiglia che corrono lungo il perimetro del dossale, disegnandone la sagomatura e appoggiandosi al sedile lineare. La curvatura dei fianchi magistralmente intagliati, unita alla pittura, ne conferisce un apprezzabile effetto volumetrico. Il fronte, anch’esso forgiato da volute, è dipinto da racemi e due serti fioriti congiunti. Lo stemma dipinto in corrispondenza del dossale appartiene alla famiglia patrizia e dogale Centurione Scotto di Genova, iscritta nel Libro d’Oro e nell’Annuario della Nobiltà Italiana. Divisa in vari rami, inizialmente la famiglia Centurione era un Albergo, che riuniva sotto lo stesso nome varie famiglie: Oltramarino, Becchignone, Bestagni, Cantelli, Travesio e Scotto. La blasonatura dello stemma è: d’oro alla banda scaccata di tre file d’argento e di rosso, innestato in punta d’azzurro al becco elevato al naturale (1). L’arredo araldico raffigura mobili e oggetti che mutano la loro funzione e il loro posizionamento, acquistando un linguaggio grafico, un valore simbolico e sociale, poiché l’aspetto cerimoniale e rappresentativo prevale sul mero utilizzo pratico. Il suo compito è quello di riflettere e trasmettere la posizione di una famiglia in una società – quella tra il XV e il XIX secolo – costruita per ordini e ceti. La bellezza architettonica e la ricchezza artistica di una dimora nobiliare erano di fondamentale importanza per rafforzare e giustificare il ruolo della famiglia. Le panche da sala, posizionate nella sala dei palafrenieri, negli androni, negli atri, nei saloni, nei porticati del cortile o sulle scale erano i primi arredi che l’ospite di casa incontrava, ricoprendo così un mobilio tipico di ostentazione araldica.

Manifattura genovese, Luigi XIV (inizio del XVIII secolo)
cm 182 x 143h x 40

Bibliografia:
1. Ricerca svolta dall’Associazione Araldica Genealogica Italiana, 12 giugno 2024.

Bibliografia di riferimento:
E. Barbolini Ferrari, Mobili dipinti, Icaro, Modena, 2004, p. 81.

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