Stemma della famiglia Gradenigo su specchiera intagliata e dorata
Specchiera con stemma della famiglia Gradenigo

Specchiera in legno dorato con sigillo araldico della famiglia Gradenigo

Imponente specchiera di impianto monumentale,in legno intagliato e dorato, costituita da più sezioni di specchi incastonati entro intelaiature scultoree ornamentali.
Il sigillo araldico della famiglia Gradenigo, uno stemma con una banda d’argento scalinata, inciso nel vetro posto all’apice incrementa il valore storiografico della specchiera, che diviene reale testimonianza del passato.
Progettata con un magniloquente e suntuoso apparato, modulata da un’ardita sinuosità ed eleganza, si presenta di smisurate dimensioni, capace di occupare l’intera parete.
E’ caratterizzata da una doppia cornice dettagliatamente lavorata, dalla quale parte una ricca profusione di volute a profilo libero e remages scolpiti a tutto tondo; scenografici fastigi impalcati da spericolati e aerei trafori e corposi intrecci di foglie ricadono lungo i montanti; uno sposalizio di rocailles dà vita ad una maestosa e autorevole cimasa.

Venezia, Luigi XV (prima metà del XVIII secolo).
cm 150 x 224h

 

PALAZZO GRADENIGO

TRA LE PIÚ ILLUSTRI CASATE VENEZIANE

«La famiglia dei Gradenighi è una delle più ragguardevoli che annoveri la Repubblica Veneta ed è molto antica…» così parla Bartolomeo III detto Pietro, che tra il 1878 e il 1901 scrisse la storia del suo casato, aprendo le porte alla narrazione della potente famiglia nobile veneziana, che vide scorrere sangue blu a partire dalle sue origini.
La provenienza remota della famiglia Gradenigo non è chiara, ma per assonanza del nome sembra ricollegarsi alla città di Grado. Le cronache antiche la annoverano tra le dodici famiglie apostoliche che presero parte alla fondazione di Venezia, costituendo il primo corpo della Repubblica e alla quale diedero tre dogi: Pietro, eletto nell’anno 1288, Bartolomeo, doge nel 1339 e Giovanni che assunse la carica nell’anno 1355. La dinastia partorì nei secoli successivi molte personalità eminenti in politica, nelle armi, nelle lettere e nella gerarchia ecclesiastica, generosi costruttori di chiese e palazzi a Venezia e personalità impegnate nell’incremento della cultura e dello studio, accompagnando la Serenissima nel corso della sua storia fino al XIX secolo.
Fu una stirpe illustre e numericamente ricca, che nel tempo si disgiunse in rami: il più stimato fu il ramo Rio Marin, che vide il suo capostipite nella figura di Gian Giacomo di Bartolomeo, nato nel 1550.
Il Palazzo Gradenigo Rio Marin, innalzato secondo le fonti storiche intorno alla metà del XVII secolo dall’architetto Domenico Margutti, fu grandiosa dimora dal prestigioso arredo e scrigno della ricca collezione artistica della famiglia. Mobili sfarzosi e tele dei più rinomati pittori della città abbellivano le numerose stanze, testimonianza e sfoggio dell’interesse collezionistico di questa nobile famiglia patrizia, della loro ammirazione verso l’arte veneta e verso la gloria di Venezia.

  • Lun - Ven: 9:00 - 13:00 | 15:00 - 19:00
  • Sab e Dom: escusivamente previo appuntamento

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